1. |
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Neve, solo la pioggia riesce, a sciogliere il tempo che passa.
Mi volto, vuoto.
Ma non dimentico.
Vorrei poter dimenticare il profumo, nel quale annegavamo un tempo.
Neve.
Neve, dimentica.
Dimentica il volto, vuoto.
Volto a vincere.
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2. |
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Tentenno, libero salendo le scale, tentenno.
Costretto nel ruolo dell'ingrato, costretto nel ruolo dell'infame.
Quel mio maglione ti stava, quel maglione ti stava, quel maglione ti stava, quel mio maglione.
Lavato, ti stava, quel mio maglione ti stava.
Lavato, stracciato, riposto.
Lavato, stracciato, riposto.
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3. |
Fermo nella Distanza
02:18
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Mi troveranno a correre, in spazi confinati, dove la mente è vuota da tutto.
Dentro l'affanno, riprendo il respiro, dentro l'affanno riscopro, riscopro il respiro.
Nel nulla mi perdo, da solo mi perdo, ma ho disegnato i miei orizzonti.
Orizzonti.
Io resto fermo nella distanza.
Di notte, vorrei scoprire cosa si riflette in un lago.
Di giorno, vorrei conoscere il mio futuro.
Domani, domani.
Continuerei a sbagliare per godere dei miei errori presenti, passati e futuri.
Scegliermi errore ora e per sempre, ora e per sempre.
Amen.
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4. |
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Un giorno o l'altro, verremo a capo di tutti i nostri ricordi sotterrati nella memoria.
Susanna.
Susanna, ci salto sopra come un pantera, parti a razzo in perfetto equilibrio, serrata alle costole incise la volgarità.
Susanna.
Rodergli il volto, non le era mai parso così semplice, ghignando nel sangue serrata alle costole, incise incise la volgarità.
Ora ritrovo Susanna, ora riscopro Susanna.
Susanna.
Susanna.
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5. |
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Quando mi sono accorto di aver sbagliato, ormai era troppo tardi, ormai era troppo freddo.
Non potremo mai più vestire il seno di attenzioni, ma non lo dimenticheremo mai, mai e poi mai.
I lampioni piangono luce sulla desolazione che tu hai lasciato,
solo in una pozzanghera sembra riflettersi la retta via.
Guardo il sole, sbaglio.
Leggere non ha più senso, il giorno è la mia notte.
L'orologio sembra essersi fermato, ma vedo già il traguardo,
vedo una fine a tutto questo.
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6. |
Celeste
02:10
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Ho ancora il timpano attaccato alla terra, per sentire per primo, l'eco dei tuoi passi nel giorno in cui deciderai, di camminare all'indietro.
Sarà anche un giorno lontano, ma tu mi troverai composto, come un bambino che ha atteso per anni in castigo.
E anche se avrò rughe sul volto, in faccia non sarò cambiato, mi basterà un secondo, per ricordarmi di un sorriso quasi geometrico.
Quando sarai pronta io sarò qui, so che mi riconoscerai, sarò quello vestito di nero sotto la pioggia fermo.
Quando sarai pronta io sarò qui, so che mi riconoscerai, sarò quello vestito di nero sotto la pioggia fermo.
Ad aspettare che il nero ritorni celeste ancora.
Ad aspettare che il cielo ritorni celeste ancora.
Ad aspettare che il nero ritorni celeste ancora.
Ad aspettare.
Io ti aspetto, io ti aspetto, io ti aspetto.
Ti aspetto.
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7. |
Panda
02:07
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È nella banalità che muore un pensiero, ma dove muore un pensiero?
Ma solo nelle cose semplici, solo in quelle semplici riusciamo a trovare un senso a tutto questo, un senso a tutto questo.
Mi privavo di tutto, ma mi accorgevo del nulla che mi si palesava davanti, che mi si palesava intorno, a stare con te.
Buio, ora e per sempre, buio.
Per me sei di troppo.
Non sei più niente.
Io non ti scopo più.
Mi piace scopare.
Sei niente, sei nessuno, niente e nessuno.
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8. |
Ovunque Siamo Stati
02:54
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Tu pensa a priorità e tempo sprecato, perso, a stare insieme, a stare insieme.
Ma manchi del coraggio, manchi del coraggio di poter guardarti allo specchio, di buttar via un maglione, vecchio di me.
Io sono un maldestro, continuo a cercarti ovunque, ovunque siamo stati,
ovunque.
Di poter guardarti allo specchio, di buttar via un maglione vecchio di me.
Ovunque siamo stati, ovunque siamo stati, ovunque.
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